Teoria di forze simmetriche imperfette

L'opera gioca, al di là della semplice composizione formale, su una serie di opposizioni, in una riflessione sulla pittura stessa, sui suoi strati e sui processi che la costituiscono. Studia il conflitto irrisolto tra l'ideale della forma perfetta e la realtà materica e imperfetta del mondo. Il cerchio bianco centrale è un microscopio che ingrandisce gli elementi per studiarne le interazioni. Il fondo rosso, evoca la tattilità di una superficie foderata di tessuto e nega, in maniera illusoria, la profondità dell’opera ma i nastri incollati introducono una seppur minima tridimensionalità. La geometria del cerchio, la distanza fra i nastri, rappresentano l'ordine, la razionalità e il controllo della tradizione geometrica. In opposizione, la natura stessa dei nastri, con il bordo verticale frastagliato, superfici irregolari di colore, e la trama della tela che traspare. Da strumento a soggetto: il nastro, lo strumento usato per delimitare aree e creare bordi netti, viene elevato a soggetto centrale dell'opera. Non lo si deve togliere per rivelare ciò che cela, perché è lui il dipinto. Un ribaltamento concettuale che diventa visivo.

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[Acrilico, nastro di carta, colla, su tela]

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<Foto Eva Volpato>