[Antitesi (di vita) ipotetica non verificabile]

L'opera è una rappresentazione della vita attraverso una spirale geometrica, dal mistero del “prima” al mistero del “dopo”. Il centro vuoto della spirale simboleggia il nulla prima del concepimento, poi il bianco e il nero, il tutto e il niente, gli antipodi, l’idea che prende forma e precede i tre colori fondamentali a rappresentare la nascita compiuta della vita. La spirale si sviluppa così con lunghezze e colori diversi, come le varie fasi della vita di una persona. Via via sia arriva al lato più esterno, dove l’ultimo piccolo tratto non ha colore...quando la vita finisce... ma il nastro prosegue prima sul bordo e poi sul retro (coperto dalla cornice) a rappresentare la speranza che tutto non termini con lo sguardo di quell’ultimo segmento incolore... Osservando attentamente ci si accorge che è presente anche una seconda spirale non colorata, speculare a quella principale, che rappresenta il dubbio continuo su come avremmo potuto vivere la nostra vita in maniera differente. Questa seconda spirale riflette l'idea che scelte diverse avrebbero portato a una vita con colori più vividi e sgargianti. Tuttavia, questa "ipotetica" altra vita rimane un'illusione che non potrà mai essere verificata. Il titolo dell'opera riflette su queste considerazioni.

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[Acrilico, nastro di carta, colla, su masonite]

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<Foto Eva Volpato>

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Premio Mestre di Pittura 2024 - Selezione mostra finalisti e catalogo